
Leggevo che viviamo nell’era della distrazione. Bombardati come siamo da tonnellate di notizie, di post, di video. La maggior parte dei quali non veicolano nessuna informazione e che, pare, abbiano il solo scopo di rendere falsamente più piacevoli alcuni momenti di una semplice giornata che trasscorre nella monotonia e nella noia più assoluta.
Bisogna riprenderci il nostro tempo, i nostri naturali ritmi e la nostra dignità di esseri umani. Forse io faccio ancora parte di quella generazione che ha assaporato la bellezza di darsi un appuntamento ore prima in un luogo e ad un orario ben definito, consapovole che una volta uscito di casa avevi come unica possibilità, ad un eventuale ritardo dell’altra parte, quella di attendere pazientemente. Questo ci portava ad essere molto più concentrati e focalizzati. Non funzionavamo ancora in multitasking. Nella mia azienda ho ancora il piacere di vivere queste sensazioni. Quelle della concentrazione e del focus. E non ti parlo a livello strategico, ma a livello operativo.
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Quello è mio zio. E cosa sta facendo? Sta imboccando la via verso la perfezione. A molti miei giovani colleghi sembra tutta una perdita di tempo. Perchè posizionare per terra una scala intera con pezzi che arrivano sino ai 200 Kg? Perchè fare tutto quel lavoro “inutile” una volta che hai rispettatto le misure di progetto? Certo! Nell’epoca dell’informazione facile e veloce. Del tutto e subito. Questa potrebbe sembrare una perdita di tempo. Ma ti assicuro che non lo è. ANZI. Io la vedo come una cosa necessaria.
Perché? Perché c’è una netta differenza tra me e i miei colleghi che si impprovisano. Tra me e quelli che “sbrigati che dobbiamo consegnare”, “non perdere tempo che dobbiamo incassare, tanto il cliente è stupido e non se ne accorge”, “io ho rispettato le misure, il resto sono affari del posatore”, ecc. ecc. ecc. In effetti potrei abbracciare anche io questa filosofia, ma si allontana molto da quello che mi è stato insegnato da mio padre e mio zio. Ma…perché la scala è stata posizionata per terra? Per vedere se la linea di unione sale perfettamente allineata per tutta la scala, in modo che ogni singolo millimentro di deviazione venga corretto. E ti assicuro che questo è un lavoro lungo e faticoso. Perché devi tenere conto che ogni singolo gradino ha la sua sporgenza che per un tot di centrimetri lo fa accavallare al gradino sotto. E poi devi mettere in conto che, trattandosi di una scala esterna, ci sono da tenere in considerazione le inclinazioni per far scivolare l’acqua piovana. Prova ad inclinare in avanti gli spicchi di una torta e prova a vedere se combaciano ancora. Ad primo impatto un lavoro fatto di fretta ed un’altro fatto come si deve possono non mostrare nessuna differenza sostanziale (un po come un Iphone e uno smartphone Nokia). Le differenze vengono fuori mano a mano che ne fai uso. E ti assicuro che una volta che vengono fuori vengono pure accentuate.

QE la nuova generazione? Spesso mi capita anche di chiaccherare con vecchi “capitani” d’impresa. E mi tocca anche ascoltare le loro baggianate del tipo “oggigiorno non esistono più ragazzi che hanno voglia di lavorare”, “ai miei tempi i giovani imparavano veramente un mestiere”, “voi tutti non avete voglia”. Posso assicurarti che io di voglia ne ho tanta e anche i miei ragazzi. La foto seguente parla da sola.
